bio

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Classe 1963. Moglie e due figli che gli fanno, loro malgrado, da modelli e da assistenti. E’ il presidente del Circolo Fotoricreativo “Occhiomagico” di Castel di Sangro (AQ), città dove vive e lavora. In casa sua, per fortuna, c’è sempre stata una macchina fotografica. La prima fedele compagna è una Comet Bencini II, ereditata dai genitori e banalmente dimenticata su un autobus, a Napoli. La disavventura gli è pesata talmente tanto che recentemente ne ha acquistata una identica su E-Bay. Per rimpiazzare la Comet si lancia, giovane e ingenuo, su una terribile Canon Snappy gialla, poi prestata e mai più rivista. La prima Reflex è una Yashica FX3 Super 2000, mitica palestra per tutti coloro che, negli anni ’80, si avvicinavano al 35 mm. Poi un’altra Yashica, la F108 Program, acquistata di seconda mano. Il passaggio a Nikon avviene negli anni 90, con una F65 e una F90. Si circonda di vario materiale analogico, tra cui una Lubitel 6x6 presa per quattro soldi a Porta Portese, una Zenit 122 e una Kiev 17 scovate nei mercatini. Il generoso cognato Fernando gli dona una incredibile Agfa con le sembianze di una scatola e il di lui fratello, l’altrettanto generoso Antonio, lo omaggia di una bellissima Leicaflex SL. Le pellicole seppur di rado, ancora le usa.

Reagisce in maniera scettica all’avvento del digitale e, per provare, compra una compattina Canon, la Ixus 800is. E’ costretto, come tutti, a passare definitivamente al digitale. Acquista una D80 che ora è diventata proprietà esclusiva del figlio. Allo scoccare dei mezzo secolo si toglie lo sfizio del formato pieno. Per gli scatti di tutti i giorni c'è una Sony RX-100 sempre in tasca, o nel borsello.

 

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